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31 luglio - 1° tappa - Km. 65

TIRGOVISTE (BUCAREST) - SINAIA



Per visualizzare la totalità dell'itinerario Bucarest - Cracovia:
MAPPA POLITICA - MAPPA FISICA

Per evitare il traffico della metropoli rumena e per bypassare la sua periferia ho preferito allontanarmi da Bucarest (85 s.l.m.) via ferrovia.
Tirgoviste (talvolta riportato sulle mappe anche come Targoviste) è collegata alla capitale con treni diretti.
Il primo treno per questa destinazione parte alle 5:40 (controllare sito CFR e digitare Tirgoviste).
La stazione ferrovia, la Gara de Nord di Bucuresti è a quell'ora del mattino già gremita di gente e lunga è la coda per il biglietto (in più il personale non sempre parla inglese). Costo biglietto della tratta in 1° classe - 47.000 lei - 2 euro circa.
Scopro presto che il treno in questione non ha la prima classe, ma un provvidenziale vagone trasporto merci e posta.
Alla richiesta di un supplemento per la bici rispondo in italiano che ho già pagato per una classe che non c'è! Per evitare sorprese rimango per tutta la tratta insieme alla bici nel vagone merci.
Lascio Bucarest senza alcun rimpianto. Il treno attraversa le coltivate pianure della Vallachia passando per paesini fantasma, arrivando a Targoviste alle 7:38 (volendo il treno prosegue ancora verso nord fino a Pietrosita, ai piedi delle Alpi Transilvaniche).
Tirgoviste è passata alla storia per 2 cose: per essere stata l'antica capitale della Vallachia, con annesse le leggende sul Principe Vlad Tepes - Conte Dracula (da visitare i resti della cittadella fortificata); e perché qui il 22 dicembre 1989 fu giustiziato Nicolae Ceausescu e la moglie Elena.

Si lascia Tirgoviste (260 s.l.m.) in direzione nord. La strada è pianeggiante ma con molto traffico pesante. Si costeggiano campi di mais e pozzi petroliferi e intorno al Km. 10 si supera un orribile cementificio a 6 ciminiere. Da qui il traffico diminuisce sensibilmente. Si passa per il bel paese di Pucioasa e quello orribile di Fieni, interamente occupato da un cementificio e coperto dalla sua polvere; al Km. 36 si arriva a Pietrosita, capolinea ferroviario. Il fondo stradale è buono, qualche lieve salita, spacci in ogni più piccolo paese. Il paesaggio è di dolci colline. La fatiscenza e la povertà di Bucarest sembrano lontanissime.
Dopo Pietrosita la salita diventa costante, ma sempre pedalabile. Si accentua la durezza negli ultimi 2 chilometri che precedono il passo .
Strada facendo si incontrano carretti trainati da cavalli che trasportano pietre, legno, fieno con cui a volta bisogna gareggiare, causa la repentina accelerata (sicuramente casuale!) comandata dal conducente alla vista del ciclista in arrivo. A posteriori ...una cosa simpatica!
Al Km. 55 si arriva al passo (1.000 m. circa) contraddistinto da un alto monolito in cemento armato. Qui una stazione di servizio-hotel-ristorante chiamato Cota 1000. Bellissimo il panorama che si gode sulla vallata e sulle foreste circostanti.
Segue 1/2 chilometro di falsopiano e poi la discesa fino alla trafficata statale 1 (la transcarpatica che comunica Bucarest a Brasov) che si raggiunge al Km. 63. Dopo un breve tratto di questa, una deviazione sulla sinistra porta all'abitato di Sinaia - Km. 65 - 850 s.l.m.
Sinaia è una delle più rinomate località sciistiche dei Carpazi. Causa il forte richiamo turistico i suoi alberghi sono spesso pieni e con prezzi elevati. Conviene puntare sugli affittacamere.
Dormito presso uno di questi in Strada Aosta (le 2 città sono gemellate) al costo 200.000 lei - 8 euro circa. Bici in camera.
Se non trovate in centro persone che vi propongono una camera, conviene provare in stazione ferroviaria in concomitanza con l'arrivo di un treno importante; evitate l'ufficio di accoglienza turistica che propone solamente sistemazioni assai care.
Da non perdere assolutamente la visita del Castello di Peles. Quest'ultimo vale da solo il viaggio. Non è detto che però la visita sia possibile anche in futuro essendoci aperto un contenzioso con gli ex regnanti per il ritorno della reggia ai legittimi proprietari.
Per mangiare: numerosi i locali, gli ambulanti per qualcosa di veloce o i market, anche quest'ultimi aperti fino a tardi.


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