Per evitare il traffico della metropoli rumena e per bypassare la sua
periferia ho preferito allontanarmi da Bucarest (85 s.l.m.) via ferrovia.
Tirgoviste (talvolta riportato sulle mappe anche come Targoviste) è collegata
alla capitale con treni diretti.
Il primo treno per questa destinazione parte alle 5:40 (controllare sito CFR
e digitare Tirgoviste).
La stazione ferrovia, la Gara de Nord di Bucuresti è a quell'ora del
mattino già gremita di gente e lunga è la coda per il biglietto (in più il personale
non sempre parla inglese). Costo biglietto della tratta in 1° classe - 47.000
lei - 2 euro circa.
Scopro presto che il treno in questione non ha la prima classe, ma un provvidenziale
vagone trasporto merci e posta.
Alla richiesta di un supplemento per la bici rispondo in italiano
che ho già pagato per una classe che non c'è! Per evitare sorprese rimango per
tutta la tratta insieme alla bici nel vagone merci.
Lascio Bucarest senza alcun rimpianto. Il treno attraversa le coltivate pianure
della Vallachia passando per paesini fantasma, arrivando a Targoviste alle 7:38
(volendo il treno prosegue ancora verso nord fino a Pietrosita, ai piedi delle
Alpi Transilvaniche).
Tirgoviste è passata alla storia per 2 cose: per essere stata l'antica capitale
della Vallachia, con annesse le leggende sul Principe Vlad Tepes - Conte Dracula
(da visitare i resti della cittadella fortificata); e perché qui il 22 dicembre
1989 fu giustiziato Nicolae Ceausescu e la moglie Elena.
Si lascia Tirgoviste (260 s.l.m.) in direzione nord. La strada è pianeggiante
ma con molto traffico pesante. Si costeggiano campi di mais e pozzi petroliferi
e intorno al Km. 10 si supera un orribile cementificio a 6 ciminiere. Da qui
il traffico diminuisce sensibilmente. Si passa per il bel paese di Pucioasa
e quello orribile di Fieni, interamente occupato da un cementificio e coperto
dalla sua polvere; al Km. 36 si arriva a Pietrosita, capolinea ferroviario.
Il fondo stradale è buono, qualche lieve salita, spacci in ogni più piccolo
paese. Il paesaggio è di dolci colline. La fatiscenza e la povertà di Bucarest
sembrano lontanissime.
Dopo Pietrosita la salita diventa costante, ma sempre pedalabile. Si accentua
la durezza negli ultimi 2 chilometri che precedono il passo .
Strada facendo si incontrano carretti trainati da cavalli che trasportano
pietre, legno, fieno con cui a volta bisogna gareggiare, causa la repentina
accelerata (sicuramente casuale!) comandata dal conducente alla vista del ciclista
in arrivo. A posteriori ...una cosa simpatica!
Al Km. 55 si arriva al passo (1.000 m. circa) contraddistinto da un alto monolito
in cemento armato. Qui una stazione di servizio-hotel-ristorante chiamato Cota
1000. Bellissimo il panorama che si gode sulla vallata e sulle foreste circostanti.
Segue 1/2 chilometro di falsopiano e poi la discesa fino alla trafficata statale
1 (la transcarpatica che comunica Bucarest a Brasov) che si raggiunge al Km.
63. Dopo un breve tratto di questa, una deviazione sulla sinistra porta all'abitato
di Sinaia - Km. 65 - 850 s.l.m.
Sinaia è una delle più rinomate località sciistiche dei Carpazi. Causa il forte
richiamo turistico i suoi alberghi sono spesso pieni e con prezzi elevati. Conviene
puntare sugli affittacamere.
Dormito presso uno di questi in Strada Aosta (le 2 città sono gemellate) al
costo 200.000 lei - 8 euro circa. Bici in camera.
Se non trovate in centro persone che vi propongono una camera, conviene provare
in stazione ferroviaria in concomitanza con l'arrivo di un treno importante; evitate l'ufficio di accoglienza turistica che propone
solamente sistemazioni assai care.
Da non perdere assolutamente la visita del Castello di Peles. Quest'ultimo
vale da solo il viaggio. Non è detto che però la visita sia possibile anche
in futuro essendoci aperto un contenzioso con gli ex regnanti per il ritorno
della reggia ai legittimi proprietari.
Per mangiare: numerosi i locali, gli ambulanti per qualcosa di veloce o i market,
anche quest'ultimi aperti fino a tardi.
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