La zona montuosa prossima a Lourdes è la zona più bella per visitate i Pirenei,
la catena montuosa che segna il confine naturale tra la Francia e la Spagna.
Entrambe le nazioni hanno in questa area due zone protette. Il versante francese
della catena è conosciuto come Parc National des Pyrénéès, quello spagnolo Parque
Nacional de Ordesa. Il primo è, soprattutto nella parte occidentale, molto più
umido e verde; mentre quello spagnolo è selvaggio, arido e più "alpino".
Mappa utilizzata per l'escursione: Gavarnie - Ordesa della Rando Editions
- 1:50.000 - 65 F.F. Questa carta è spagnola ed ha dei limiti in quanto
non riporta tutti i sentieri ed alcuni nomi non trovano corrispondenza nella
realtà (es. il rifugio della Breche de Roland è chiamato senza alcun apparente
motivo Des Sarradets). Provate a comprarne una francese!
La cittadina di Lourdes è collegata con le località montane di Cauterets e Gavarnie
tramite un servizio di autobus.
Per gli orari conviene chiedere all'ufficio turistico o meglio ancora direttamente
in stazione ferroviaria. E' infatti dal piazzale antistante questa che partono
i bus diretti alle più importanti località turistiche.
Per raggiungere Gavarnie bisogna cambiare 3 autobus. La cosa potrebbe sembrare
problematica, ma il servizio è buono, gli autobus eventualmente aspettano e
le coincidenze vengono rispettate.
Nell'estate 2000 l'ultimo autobus utile era alle 16:10 con destinazione finale
Cauterets. Cambiando in località Pierrefitte e successivamente a Lux si arriva
alle 18:10 a Gavarnie (1.380 m.).
Il paese è veramente minuscolo ma è fornito di un campeggio gratuito con docce,
toilettes e lavandini.
Da qui parte un sentiero, risalendo il fiume, che porta alla Cascata Grande
(un salto di 400 metri senza toccare roccia) e ai piedi dello splendido anfiteatro
roccioso dalle pareti verticali del Circle de Gavernie (un vero spettacolo
della natura).
Dormito al campeggio libero di Gavernie. Cucina da campeggio. Possibile procurarsi
pane e tutti gli altri generi alimentari per l'escursione nel paese.
Bel tempo.
1° GIORNO: Gavarnie 1.380 m - Rifugio Brache de Roland 2.587 m. - Rifugio
Goriz 2.160 m.
Più a valle del campeggio (seguire indicazioni Camino d'Espagne), parte
il sentiero principale per la Breche de Roland e relativo e omonimo rifugio
- raggiungibile in circa 5 ore e 1/2 - e per il Rifugio de Goriz (già in territorio
spagnolo all'interno del Parco dell'Ordesa).
Il tratto francese è segnato bene ed è possibile raggiungere il Rifugio de la
Breche (2.587 m. - possibile piantare la tenda gratuitamente in piazzole prossime
al rifugio) con alcune varianti. Da qui in una mezz'ora si raggiunge la Breccia
di Rolando (2.807 m.) superando una zona detritica e un piccolo nevaio. Non
utilizzata attrezzatura alpinistica (ma potrebbe essere necessaria in altri
periodi dell'anno). Una volta raggiunta la Breche (2.807 m.), vi si aprirà uno
splendido panorama sui 2 versanti.
Questa è un passaggio naturale in mezzo ad un imponente muro di roccia, che
la leggenda vuole aperta dal paladino Orlando con un colpo di spada.
Da qui attenzione! - il tratto spagnolo è un sentiero non segnato, ma
indicato con ometti di pietra. Per raggiungere il Rifugio Goriz esistono 2 possibilità.
La prima più veloce ma esposta seguendo una cengia a mezzacosta sulla sinistra,
la seconda lungo il canalone detritico che scende a valle. Noi abbiamo percorso
quest'ultima variante. In ogni caso il percorso è molto intuitivo. Se scegliete
la nostra stessa via, perderete velocemente quota fino alla zona pianeggiante
sottostante. Da qui puntate decisi tutto a sinistra. Questa è la zona meno segnata.
Proseguendo incontrerete comunque prima o poi il sentiero per il Goriz. Ormai
le difficoltà e i dislivelli sono già tutti superati. Dalla Breccia alla prima
vista del rifugio passeranno circa 2 ore e 1/2, e da qui perdendo dislivello
su un tratto roccioso a balzi raggiungerete il Goriz in un'altra mezz'ora.
Teoricamente non è permesso piantare la tenda in tutto il Parco dell'Ordesa.
Il rifugio ha però una capacità molto limitata, quindi viene chiuso un occhio
ed è permesso il campeggio libero dal tardo pomeriggio in piazzole erbose
prossime a questo. Al mattino però la tenda deve essere tassativamente tolta,
pena una bella multa. I guardaparco controllano e rompono!
Dormito nella zona campeggio prossima al Goriz. Cucina da campeggio.
Bel tempo.
2° GIORNO - ascesa al Monte Perdido 3.355 m. (3° vetta dei Pirenei) - Rifugio
Breche de Roland 2.587 m.
Prima di incamminarsi per la vetta, ricordarsi di ripiegare la tenda. Possibile
ammenda di 50.000 pesetas.
La partenza è generalmente tra le 7:00 e le 9:00; ma molte persone salgono anche
nel pomeriggio.
La salita dura sulle 2/3 ore. Si trova acqua lungo il cammino dopo circa 1 ora
di salita. L'ascesa non necessita di materiale e attrezzatura alpinistica. Un
facile passaggio attrezzato con catena fissa a metà salita. In base al periodo
dell'anno o alla stagione nevosa potrete trovare un po' di neve o ghiaccio negli
ultimi 50 metri prima della vetta; ma essendo questa una classica meta escursionistica,
un cammino tracciato lo si trova sempre. Io e Luigi eravamo in scarpe da ginnastica!
Dopo circa 1 ora e 1/2 si arriva ad un piccolo lago alpino e il sentiero si
biforca. Tenere la destra dove è anche posto un cartello: "ojo, zona perigrosa".
Da qui inizia l'ultimo ripido dislivello che porta in circa 3/4 d'ora - 1 ora
in vetta (3.355 s.l.m.). Attenzione, la zona è detritica ed è facile scivolare
o fare un passo avanti e due indietro.
Dalla cima si gode una splendida vista su buona parte dei Pirenei e sul sottostante
Canyon d'Arazas, le cui pareti sono alte più di mille metri. Il Monte Perdido
o Mont Perdu, come lo chiamano i francesi, è la terza vetta di questa catena
montuosa.
Ritorno per la stessa via (attenzione anche in discesa) e in circa 2 ore si
è nuovamente al Goriz.
Da qui ritorno nuovamente in Francia sempre via Breche de Roland (2.807 m.)
fino all'omonimo rifugio (2.587 m.) posto poco più a valle. Tempo totale circa
4 ore.
Dormito presso le piazzole gratuite del Rifugio Breche de Roland. Cucina da
campeggio.
3° GIORNO: Rifugio Breche de Roland 2.587 m . - Gavarnie 1.380 m. - Lourdes
Partenza alle 8:00 dal rifugio. Tutta discesa fino a Gavarnie in circa 2 e 1/2
- 3 ore. Possibili alcune varianti di sentiero.
Autobus per Lourdes alle 11:40. Altro orario utile alle 18:30 (estate 2000).
Dormito al CAMPING DE LA POSTE - 2 persone e 1 tenda - 51 franchi + 8 franchi
per il gettone per la doccia calda (+ 10 franchi a testa per la custodia della
bici).
Il campeggio si trova in centro ed è molto accogliente, ma piccolo. In estate
è spesso completo. Arrivateci il più presto possibile. In ogni caso Lourdes
dispone di altri 2 campeggi.
Bel tempo la mattina, nuvolo il pomeriggio e forte temporale notturno.
L'ascesa qui descritta è avvenuta nel contesto di un viaggio cicloturistico da Torino a Capo Finisterre.
AGGIORNAMENTO 2002 da Francesca:
"... abbiamo dormito al camping di Gavarnie, ora è a pagamento - in tre
con tenda e auto abbiamo speso circa 4 € a testa x notte. Il giorno dopo, dalla
Brècha ci siamo allungati ad ovest fino a El Taillon (bel panorama!) proseguito
fino al Collado Blanco e (ometti) ripreso il sentiero del Goriz.
Ci siamo presentati senza prenotare alle18 passate (su consiglio dell'uff.informaz.di
Gavarnie) e il gestore ci ha trovato posto senza batter ciglio.
Fuori c'era un vero e proprio accampamento!!
Sempre l'ufficio informazione di Gavarnie ci ha suggerito una via alternativa
per tornare: dal Perdido si torna al lago Helado, si sale al Cuello del Cilindro,
si scende dietro attraversando il ghiacciaio (traccia evidente) - c'è
un tratto attrezzato con 2 corde vicino a 1 cascata (una terza corda ci starebbe
bene!) - si sale al lago Marborè e al rif. Tucarroya (non gestito, in ottime
condizioni, bellissimo panorama sul lago e il Perdido) e si scende a nord nel
Cirque d'Estaubè; si segue ora il sentiero verso ovest per l'Hourquette d'Alans
fino al rif. des Espuguettes (gestito e panoramicissimo) e si torna a Gavarnie.
Tutto il percorso è segnato da abbondanti ometti. Avevamo sia la carta spagnola
(Editorial Alpina) che quella francese (Didier Richard): quest'ultima è davvero
deficitaria sul versante spagnolo."
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